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LOCALITA' PROVINCIA DI CHIETI
ORTONA  CH
Ortona  CH
Cenni storici
Sorge sul sito dell'antica Orton, ricordata da Strabone come "porto ed arsenale dei Frentani". Antichissime sono le sue origini, testimoniate da reperti importanti come il ricco corredo funerario del VI secolo a.C., rinvenuto in contrada Bardella e conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti.
La continuità d'insediamento, sin da epoca preromana è documentata da iscrizioni e resti di grandiose fabbriche, ancora visibili agli inizi dell'800, che attestano come in età romana il centro aumentò la propria importanza.
Al periodo imperiale risale la cosiddetta Pietra di Morrecine, nell'omonima contrada, rudere di una struttura funeraria. Dopo la fase di declino iniziata in età tardoimperiale e durata per tutto l'alto Medioevo, riacquistò importanza sotto gli Svevi (sec. XII-XIII).
Divenuto un importante centro di traffici commerciali con l'Oriente, nel 1442 fu distrutta dai Veneziani e in seguito ricostruita e fortificata da Alfonso d'Aragona. L'apertura del porto di S. Vito, nella prima metà del quindicesimo secolo, segnò l'inizio di una decadenza, da cui non si riprese nemmeno nel 1582, quando divenne feudo della duchessa di Parma, Margherita d'Austria Farnese, figlia dell'imperatore Carlo V.
Memorabili sono per la storia della città due anni: il 1566 quando venne saccheggiata dalle orde turche di Pialy Pascià e molti dei suoi edifici furono consumati dalle fiamme, e il 1943 quando nel corso della "battaglia di Ortona", gran parte del suo patrimonio edilizio andò distrutto.
La natura, l’arte, la cultura
Distesa su un promontorio a picco sull'Adriatico, circondato da vigneti di uva "pergolone" e "montepulciano". E' una frequentata stazione balneare, con pittoresche spiagge, tra cui il lido Riccio e il lido dei Saraceni. Suggestiva, al centro del paese la panoramica passeggiata sul versante orientale del promontorio, che inizia a nord con il Castello Aragonese, voluto da Alfonso di Aragona a difesa del porto e si conclude nella villa comunale.
A metà della passeggiata, in largo Farnese ha sede il Palazzo omonimo, costruito alla fine del sedicesimo secolo, su disegno di Giacomo della Porta, attuale sede della Biblioteca Comunale e della Pinacoteca Cascella.
Non lontano sorge la Cattedrale dedicata a S. Tommaso,che ne custodisce le reliquie; edificata probabilmente su un preesistente tempio pagano, ha origini antichissime e conserva il portale gotico originario, preziosa opera ad intaglio dell'ortonese Nicola Mancino. Il campanile vanta una delle campane più grandi d'Italia, costruita nel 1588. L'interno, che conserva l'impianto cinquecentesco, custodisce pregevoli opere, anche moderne, tra cui "l'incredulità di S.Tommaso", di Basilio Cascella(1944), maioliche di Tommaso Cascella e due portelle in bronzo dello scultore ortonese Stefano Durante.
Accanto alla cattedrale è stato allestito un Museo-pinacoteca; nella medesima piazza è collocato un originale monumento ai caduti civili di Tommaso Cascella. La medievale chiesa di S. Maria di Costantinopoli, ampiamente restaurata, conserva tele venete tardocinquecentesche e un affresco quattrocentesco; la chiesa dedicata a S. Caterina ha un portale ogivale duecentesco e un interno barocco. In una piccola cappella è custodito un affresco che raffigura un Cristo, dal cui costato, nel 1566, la tradizione vuole che sia sgorgato sangue, conservato ora in due ampolle.
Al musicista Francesco Paolo Tosti, nato a Ortona, è dedicato il Museo musicale-archivio d'Abruzzo, che espone foto libri e cimeli del musicista ed è arricchito da altri apporti musicologici quali i fondi di Guido Albanese e Giuseppe de Luca. Il museo inoltre è al centro di importanti iniziative in campo musicale.
Sul suo territorio ha sede il Moro River Canadian War Cemetery, che ospita 1400 soldati canadesi caduti nella seconda guerra mondiale, oltre a britannici, neo zelandesi, australiani e indiani. Sulla battaglia di Ortona, una delle più cruente dell'ultimo conflitto mondiale è in via di allestimento un museo che ospiterà anche la mostra di foto storiche attualmente collocata nel Convento di S.Anna.

Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo
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