Formatosi tra l'XI e il XII secolo, se ne ha una prima menzione alla fine del 1100. Intorno alla metà del secolo tredicesimo partecipò alla fondazione dell’Aquila e appartenne ai baroni Carapelle fino al sedicesimo secolo, quando divenne dominio dei Medici. Con l'estinzione di questa dinastia, nella prima metà del XVIII secolo, entrò a far parte del patrimonio privato del re di Napoli.
La natura, l’arte, la cultura
Arroccato su un ripido pendio, a sud est del monte Bolza, con splendido panorama sulla valle del Tirino e del Pescara. L’alta quota, il silenzio e l’aspetto incantato del luogo danno ai visitatori la sensazione di essere proiettati fuori dal tempo.
L’abitato, sotto il profilo architettonico, è uno dei centri storici più interessanti d’Abruzzo, con una originale struttura a fuso e strade a spirale; presenta inoltre i caratteri tipici del borgo medievale, percorso da stradine strette e tortuose, interrotte da improvvise e ripide scalinate, dove si affacciano semplici case di pietra, annerite dal tempo, spesso quattrocentesche e palazzetti rinascimentali, tipiche case a torre e palazzi, ornati da elementi architettonici di pregio. Degna di nota è la Torre Medicea risalente al sec. XIV-XV, eretta sulla parte più alta del borgo, simbolo del paese, gravemente danneggiata dal terremoto del 2009 ed attualmente in fase di ricostruzione; si tratta di una torre di avvistamento cilindrica, in pietra di montagna, con alcune finestre sul corpo centrale ed un coronamento di merlature semplici alla sommità.
Nella piazza medicea domina la Torre con l’orologio, al di sotto del quale, su un arco, spicca lo stemma dei Medici.
Nella parrocchiale (XV sec.), belle opere di arte locale, tra cui, una statua di S. Stefano e una cinquecentesca Madonna in terracotta.
Presso un vicino laghetto si trova il santuario della Madonna delle Grazie ( XVII sec.).
Nei dintorni, in località "Le Condole", si possono vedere due esempi, di notevoli dimensioni, di Condole, costruzioni agro-pastorali tipiche della montagna aquilana.
Il paese è famoso come produttore di rinomate lenticchie, importante componente della cucina tipica del territorio, basata sull'uso di legumi, insaporiti dalle erbe aromatiche del Gran Sasso.
Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo