I trabocchi sono "palafitte" in mare variamente collegate alla falesia costiera. Nati per fornire l'alternativa alla pesca da riva, o con la barca, integravano un'economia di sussistenza che cosl vedeva affiancare la pesca all'agricoltura; si tratta di una manifestazione del "genius loci" caratterizzata dall'ottimizzazione di forme, strutture e uso dei materiali rispetto alle specifiche condizioni ambientali del luogo costiero.
I trabocchi si configurano come sistema complesso in cui si ravvisano, prioritariamente, una struttura di fondazione - composta da pali infissi sugli scogli e sul fondo marino - e una piattaforma sollevata da terra; la maggiore peculiaritò è però insita nell'apparato pescante - costituito dall'argano e dalle "antenne" e "antennucce" cui è sospesa la rete - e dal complicato sistema di tiranti per la sistemazione del tutto.
Vennero abbandonati come strumenti di pesca dopo la Seconda Guerra Mondiale e solo a partire dagli anni Novanta è stato avviato il loro recupero affiancato dal lancio di una "icona pubblicitaria" - "Costa dei Trabocchi" - a servizio del turismo balneare.
La denominazione "Turchino" come per il promontorio che domina il trabocco, è dovuta al soprannome del traboccante - l'uomo del trabocco - tratteggiato da Gabriele d'Annunzio nel romanzo "Trionfo della morte" (1894), scritto proprio in quel luogo.
Il "poeta" descrive magistralmente quel trabocco come una: "grande ossatura biancastra protesa sulla scogliera, a destra e a sinistra sorgevano dalla scogliera le due maggiori antenne verticali, sostenute alla base da pluali di tutte le grossezze, stretti da fil di ferrro e da funi, rinforzati da mille ingegni contro le ire del mare".
Più volte ricostruito, il Trabocco Turchino, unico di prorietà pubblica, svolge la funzione di promozione paesaggistica e culturale del territorio. Viene utilizzata dal Comune di S. Vito Chietino e concesso in uso "ad un pubblico limitato" per attività didattiche, manifestazioni culturali, servizi fotografici e degustazioni di prodotti tipici del territorio.
"I luoghi del cuore"
Nel 2018, 2077 persone hanno votato il Trabocco Turchino al censimento "I Luoghi del Cuore", promosso da FAI (Fonda per l'Ambiente Italiano ETB e Intesa Sanpaolo). Il trabocco ha cosi raggiunto il 1° posto in Abruzzo e il 14° posto nella classifica nazionale: un risultato straordinario, che ha permesso al Comune di San Vito Chietino di presentare una richiesta di sostegno al bando che il FAI lancia dopo ogni edizione del censimento per candidare progetti a favore dei luoghi più votati. Il progetto di recuper del Trabocco è stato finanziato da FAI e Intesa Sanpaolo e cofinanziato dal Comune.
L'intervento di restauro
L'operazione di "restauro " si inserisce nel programma di interventi straordinari a favore del patrimonio culturale e paesaggistico della costa. Si è trattato di un lavoro mirato a restituire l'immagine autenica del "sistema trabocco" attraverso il ripristino dei sottosistemi che lo caratterizzano, ovvero la revisionje della morfologia e la riduzione delle dimnesioni della piattaforma, la riconfigurazione corretta delle antenne, del reticolo stabilizzante e dell'apparato pescante. Il Trabocco Turchino è stato riaperto al pubblico a settembre 2022.