La zona fu occupata a partire dall’età del bronzo, attestata ampiamente dalla necropoli di Campovalano. La prima menzione del paese risale al IX secolo. Venne assediato e saccheggiato nel 1557 durante la guerra del Tronto, quando l’abitato era formato da tre nuclei: La Nocella, Campli, Castelnuovo. Molti furono i feudatari a possedere il centro, fino a Margherita d’Austria che ebbe in dote Campli nel 1538 dal padre, l’imperatore Carlo V, in occasione del matrimonio con Ottavio Farnese. Ai Farnese rimase fino all’estinzione del casato, intorno al XVIII secolo.
La natura, l’arte, la cultura
Città d’arte di rinomato valore nazionale, Campli è situata su di un colle tra le valli dei torrenti Fiumicino e Siccagno. Ricca di monumenti architettonici conserva ancora tracce del primitivo abitato nella struttura fortificata e nella turrita porta Orientale trecentesca. La parte più antica è caratterizzata da case del Quattrocento dalle cornici in pietra e pianterreno spesso porticato. Meritano particolare attenzione la Casa del Farmacista e la Casa del Medico con cortile coevo al palazzo del Parlamento, con porticato a sette archi a tutto sesto su grossi pilastri. Il palazzo del Comune, iniziato nel Trecento, ha subito dei rifacimenti nel 1520, ma è stato restaurato più volte. La Collegiata di S. Maria in Platea risale alla fine del trecento. La facciata, opera di Giovanni Fontana da Penne, presenta il portale con nicchia con un gruppo in pietra della Madonna con il Bambino. Il campanile ha uno schema tipico del teramano, con la struttura terminante con un prisma ottagonale, ornato con ciotole maiolicate. L’interno a tre navate presenta il soffitto in legno ornato di tele di Donato Teodoro, pittore di Chieti del XVIII sec.; rappresentano il Battesimo di S. Pancrazio, l’Assunta, il Martirio del Santo. Ogni altera presenta opere di notevole pregio artistico: un crocifisso in legno del XIV sec, una copia della visitazione di Raffaello, una tela di Giovanni Battista Ragazzini. Un altro altare particolarmente importante si trova sulla navata sinistra. E’ in pietra ed è opera di Sebastiano da Como (1532). La chiesa di S. Francesco, in stile romanico, costruita all’inizio del sec. XIV conserva all’interno un un politico di Cola dell’Amatrice, datato al 1510. La chiesa di S. Giovanni ha una facciata a capanna con un portale ad arco acuto. L’interno è a due navate; su un pilastro ci sono affreschi attribuiti a Giacomo da Campli, pittore vissuto nel quattrocento. Importante è il complesso benedettino di cui resta la chiesa di S. Pietro, risalente al VIII sec. Poco distante da Campli si trova l’area archeologica di Campovalano che ha restituito numerose tombe databili al VII-VI secolo con circoli di pietra e copertura a tumulo ed un ricco corredo funerario. Spicca per interesse la “Tomba della fanciulla d’oro”.
Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo