L’abitato attuale sorge sul sito di una fortificazione preromana. E' il Coculum Oppidum citato da Strabone a proposito della Via Tiburtina Valeria che partendo da Tivoli giungeva fino a Corfinio, città dei Peligni. Fece parte della baronia di Pescina, passando successivamente sotto diverse casate come i Piccolomini e gli Sforza – Cabrera - Bovadilla.
La natura, l’arte, la cultura
Collocato su una dorsale appenninica che separa la valle peligna da quella del Fucino, il paese conserva quasi immutato il suo carattere di borgo medievale, con le porte di accesso come porta Ruggeri, ad arco acuto.
Sovrasta l’intero abitato la torre a pianta quadrata pertinente al castello Piccolomini. Nel paese caratteristica è la fontana a tre arcate. Tra gli edifici religiosi meritano attenzione la chiesa di S. Maria delle Grazie, che risale al XIV secolo, con coronamento orizzontale, rosone e portale.
Suggestiva e profondamente legata ad una spiritualità secolare è la chiesa di San Domenico che conserva croci professionali della scuola di Sulmona ma soprattutto le reliquie e la statua del Santo legata alla tradizionale processione rituale dei “serpari”, raffigurata dal Michetti in una tela presentata nel 1900 all’esposizione Universale di Parigi e dal D’annunzio che introdusse la figura del serparo nella tragedia “ la fiaccola sotto il moggio”.
Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo