Pertinenti la fase italica sono i reperti rinvenuti nei pressi del sito dove oggi è collocato il moderno abitato. Le prime attestazioni storiche risalgono pero’ al sec XII. Fu possedimento dei Caldora durante il Quattrocento, passo’ poi sotto ai D’Avalos, ai di Capua e di nuovo ai D’Avalos.
La natura, l’arte, la cultura
Collocato su uno sperone dominante sulla valle del Sangro, il paese ha subito, nella sua struttura più antica, gravi danni dovuti ad un intensa attività di frana che ormai da decenni interessa la zona. La parte più antica è andata quasi completamente distrutta, ma si conservano ancora edifici che meritano una visita.
La Chiesa di S. Giovanni Apostolo, decorata con stucchi di Carlo Piazzoli e tele ed affraschi di Donato Teodoro, conserva all’interno arredi lignei del barocco, una statua della Madonna del Casale e soprattutto un capolavoro straordinario: il dipinto di Madonna col Bambino, S. Francesco d’Assisi e il donatore di Antonio d’Enrico noto nel mondo della storia dell’arte come Tanzio da Varallo.
Ritenuto uno degli autori maggiori del ‘600 lombardo, Tanzio si distingue per la sua forte creatività e per la potenza epica e visionaria che si leggono nelle sue opere, soprattutto in quelle nate dal contatto diretto con la natura e la spiritualità delle montagne abruzzesi, che costituiscono con gli scorci impervi, il giusto sfondo alle opere piene di pathos.
Fonte: Sito Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo