L'antichissimo centro fortificato di colle Mitra, sul monte omonimo, può considerarsi il primo insediamento stabile del luogo; altri sorsero nelle vallate circostanti, in epoca romana, come testimoniano i resti di corredi tombali e iscrizioni, oltre ad un importante frammento epigrafico, unico trovato in Occidente, dell'Edictum de petriis, importante documento economico emanato dall'imperatore Diocleziano, nel 301 d.c., conservato attualmente da privati.
Il paese, ricordato da Plinio con il nome di pagus Fabianus, è bagnato dal fiume Gizio, le cui abbondanti acque, citate da Ovidio come "gelidus uberrimus undis", hanno dato benessere alla popolazione, che le sfruttava per alimentare filatoi, tessitoi, mulini, frantoi. Fu feudo dei Cantelmo, dal secondo decennio del XIV secolo fino a metà Settecento, epoca in cui divenne possesso dei Tocco di Montemiletto.
La natura, l’arte, la cultura
Su una collina all'estremo sud della conca di Sulmona, circondato per tre lati dai monti, tra il fiume Gizio e il torrente Riaccio.
L'antico abitato, architettonicamente interessante e con splendidi scorci paesistici, è dominato dal fortilizio medievale. Bella è la piazza Rosario Zannelli, un tempo cortile del palazzo ducale, con fontana cinquecentesca e tipica scala esterna, con loggetta su uno dei lati; da vedere, la chiesa parrocchiale di S. Dionisio, ricostruita nei XVIII secolo.
Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo