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LOCALITA' PROVINCIA DI PESCARA
TOCCO DA CASAURIA  PE
Tocco da Casauria  PE
Cenni storici
Le origini risalgono intorno all’anno 1000, in località Cantalupo. Fino all’unità d’Italia fu denominato soltanto Tocco. Il rinvenimento, in contrada Vasto, di alcuni reperti, tra cui una iscrizione e frammenti scultorei, avvalora l’ipotesi di insediamenti sul suo territorio già in epoca imperiale. Nell’873 era menzionato nel Chronicon Casauriense, nel 967 è citato come Castrum.
Il nucleo originario, posto in posizione strategica sulla valle del Pescara e sulle gole di Popoli, si sviluppò soprattutto nel duecento intorno al Castello Ducale e alla chiesa di S. Eustachio Martire.
Durante le contese dinastiche tra Ladislao di Durazzo e Luigi II d'Angiò ottenne il privilegio di battere moneta. Gravemente colpita dai terremoti del 1456 e del 1706 è stata ricostruita sempre più a valle.
Il paese ha dato i natali al pittore Francesco Paolo Michetti e al giurista Filamusi Guelfi.
La natura, l’arte, la cultura
Lungo un crinale, tra le valli del fiume Pescara e del torrente Arolle, compreso nella Riserva Naturale Orientata Monte Rotondo, caratterizzata in questa zona meno elevata da esemplari tipici dei boschi mediterranei, come il leccio, l'albero di giuda, il Bosso e la rara Dafne Olivella.
Per il bird-wacthing si segnala la presenza di aquile reali e falchi pellegrini, che nidificano regolarmente nella riserva, inoltre le coturnici, i gracchi corallini, le rondini montane e i rondoni maggiori. Di più difficile individuazione alcuni piccoli ma interessanti passeriformi della macchia mediterranea, come la sterpazzola di Sardegna e la Sterpazzolina.
Nelle zone più calde amano crogiolarsi numerosi rettili, come il lungo e innocuo Cervone, ai quali capita spesso di imbattersi in famiglie di cinghiali.
Nel borgo antico rimangono, per lo più inglobati in case di abitazione, alcuni resti della cinta muraria; interessanti sono alcuni esempi di edilizia civile medievale, rinascimentale e barocca. Su tutto emerge maestoso il castello quattrocentesco, riedificato su quello preesistente.
Le chiese di S Domenico (del 1495) e della Madonna delle Grazie (del 1605) si segnalano per stupendi portali. Nei dintorni, su un colle circondato da boschi, si trova il Convento delI'Osservanza o Collegio Serafico, con chiostro settecentesco, impreziosito da affreschi e con interessanti arredi lignei custoditi in chiesa e in sagrestia.
E’ noto per l’artigianato in ferro battuto e la produzione di liquori tipici, tra cui il Centerbe, un forte distillato di erbe della Majella. Già due secoli fa lo scrittore ed esperto culinario Antonio Stoppani (1824-1891) nel suo Il Belpaese, resoconto di un tour of the whole country, scriveva “vino che somiglia all’ambrosia e dolce olio di olive: va’ a Tocco a provare queste cose”. Il paese è infatti inserito nell’itinerario enogastronomico Tremonti e Valle Peligna lungo il quale, oltre ai più noti Montepulciano e Trebbiano, si producono i bianchi Moscato, Malvasia e Bombino.


Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo
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