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LOCALITÀ PROVINCIA DELL'AQUILA
CAPESTRANO   AQ
Capestrano  AQ
Cenni storici
La fase più antica dell’abitato risale alla fase preromana, attestata dal rinvenimento di numerose testimonianze archeologiche, anche se raggiunge la massima espansione tra il XI e il XII secolo intorno alla torre di difesa, per assumere successivamente l’aspetto di un centro fortificato, dominato dal castello dei Piccolomini. Divenne nel XIII secolo un feudo di Bartolomeo di Raiano e poi di Riccardo d’Acquaviva. Nel 1318 divenne terra di Pietro, conte di Celano. Fu comprato dal granduca di toscana Francesco de’ Medici che alla sua morte lasciò il feudo ai signori abruzzesi.   
La natura, l’arte, la cultura
Noto a livello internazionale per il rinvenimento della famosa statua del Guerriero di Capestrano, oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti, emblema dell’archeologia abruzzese, il paese, collocato nell’Alta valle del Tirino, conserva ancora interessanti tratti dell’ architettura settecentesca e delle testimonianze del quattrocento. Il castello Piccolomini, ad esempio, passato in seguito alla famiglia dei Medici, si data al 1485. Attuale sede del Comune collocato nel centro storico dell’abitato, è caratterizzato da torrioni cilindrici in facciata e da un cortile interno con un pozzo ed una torre quadrangolare. Ma è nelle immediate vicinanze del paese che si conservano testimonianze straordinarie come il complesso conventuale di S. Giovanni da Capestrano, la cui chiesa è stata restaurata nel XVIII sec. in linee barocche. Nel museo adiacente alla struttura si conserva una Bibbia miniata con postille autografe di S. Giovanni, manoscritti del medesimo, ed una notevole quantità di testi pregiati del cinquecento. Importante è anche la chiesa di S. Pietro ad Oratorium del XII sec., con elegante portale romanico, accanto al quale è murato il cosiddetto quadrato magico che riporta la scritta: “Sator arepo tenet opera rotas”, un crittogramma speculare, ossia parole che disposte l’una sull’altra possono essere lette dall’alto al basso, da destra a sinistra e viceversa, rinvenute anche su una iscrizione di Pompei. Meritano particolare attenzione gli affreschi del sec. XII ed un ciborio del ‘200. Nella chiesa parrocchiale, con stupendo campanile settecentesco, è sepolto Alfonso Piccolomini, duca di Amalfi, assassinato dal Conte di Celano nel 1498.

Fonte: Regione Abruzzo Servizio Sviluppo del Turismo
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